Responsabilità
Quasi sempre registrando l'affermazione del Signore << Molto sarà chiesto a chi molto ha ricevuto>> automaticamente ci ricordiamo di quelle creature alle quali dobbiamo stima per la superiorità a cui furono elevate sul palcoscenico del nostro tempo e della nostra vita.
Ricordiamo i maestri di economia finanziaria, i grandi religiosi, gli artisti dedicatisi alla letteratura, gli scienziati illustri e le altre personalità della nostra società che si sono distinte per il loro impegno per il bene di tutti.
E chiedendo loro maggiori quote di sacrifici personali per il nostro bene, ci siamo dimenticati della quota di risorse dello spirito che fu concessa perché anche noi ci elevassimo di livello nel ambito dell'esperienza.
E' necessario sapere che la responsabilità non può centralizzarsi in modo assoluto su qualcuno, con la conseguenza di soffocare il progresso.
Come una scuola in cui l'istruzione crescente è patrimonio di alcuni e professori e come in un'officina dove il lavoro è la ricchezza di dirigenti e operai, nel terreno delle conquiste morali è necessario non dimenticare che tutti siamo chiamati al lavoro collettivamente e che tutti siamo debitori alla felicità generale, nello sforzo che corrisponda ai valori che abbiamo ricevuto dalla vita.
Davanti alla parola di Cristo, non fermarti solo nel "molto" che gli altri hanno messo da parte, ma ricordati soprattutto i talenti che tu custodisci aspettando la tua consacrazione al bene, perché tu possa rispondere senza arrossire, nel bilancio delle ore, quando qualcuno ti chiederà conto delle benedizioni di protezione e della conoscenza che possiedi, con l'obbligo di farle fruttificare nell'ambito del servizio e nel campo del guadagno, considerando la necessità del prossimo.
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