Per studiare insieme

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Spiritismo

martedì 19 aprile 2011

Libro Cure Chico Xavier (autori vari)

VITA E AMORE

La scena si svolge quasi cinque anni fa. L'appello veniva da lontano. La stanchezza della vecchia amica si leggeva nel viso. E il viso di lei si rifletteva nello specchio della mente. Era la signora Maria Eugenia da Cunha che io avevo conosciuto bambina, ragazza nei miei ultimi tempi in Rio. Ci ricordava l'affetto, chiedeva aiuto spirituale. La giovane di un'altra epoca era ora una vedova povera, che abitava per intercessione con filglio unico, sposato da poco. La sua supplica scorreva dal suo essere in nostra direzione:<< Mio amico, in nome di Gesù, se è possibile, aiutami, non ne posso più!>>  Usando i mezzi di un disincarnato, che può guadagnare distanza e tempo, fummo a visitarla e la trovammo in uno stato pietoso di angustia,di fronte alle invettive della nuora. Maria Cristina, la donna che aveva sposato Giulio, il figlio che lei aveva preparato con tanta cura per la vita, non pensava nemmeno alla tempesta là fuori e diceva: << E la signora esca di qui subito...>>
<< Ma oggi?>> Con questa notte?>> diceva la suocera piangendo.
<< Sono stufa, se io fossi vecchia andrei in un ospizio.>>
<< Ma io ho bisogno di vedere mio figlio...>> Questo poi no. Chi comanda in questa casa sono io...>> Ma sono sua madre!>> Sia quello che vuole, esca di qui.
Lei  ha una sorella nel rione Leblon, ha dei nipoti in Madureira... Può scegliere.>>
<< Maria Cristina!>>
<< Non faccia drammi.>>
<< Ma infine, tu mi cacci in questo modo? Che cosa ho fatto?>>
<< Non mi piace la sua faccia.>>
<< Ma figlia mia, per l'amor di Dio, non buttarmi fuori così dalla porta.>>
<< Si tolga di mezzo o non rispondo di quello che può succedere...>>
<< Giulio...chiedo di vedere Giulio!>>
<< Lei non potrà più avvelenare mio marito con le sue parole...>>
<< Ah, mio Dio!>>
<< Non si appoggi a Dio per cambiare argomento. Esca subito!>>
<< Ma, bisogna che prepari le mie cose, i miei vestiti...>>
<< Nulla di tutto questo... Domani lei telefonerà e io le manderò i suoi cenci...>>
<< Ma non posso uscire così...>>
<< Vediamo chi può di più...>>
Infilando qualche soldo nelle mani della suocera, la scosse con violenza poi trascinò fino alla porta e gridò: << Vada in taxi, vada in autobus,vada come vuole, basta che se ne vada>>
Inutile qualsiasi tentativo di aiuto. La giovane, fuori di sè, non era capace di intendere nessun appello di misericordia. In un istante, la signora Eugenia si vide spinta nella strada. La poveretta zoppicò, si trascinò, e dopo alcuni minutidi pioggia e lacrime negli occhi, il disastro... Investita da un pesante veicolo, fu buttata lontano, ferita mortalmente.
Il giorno dopo, identificata dal figli al pronto soccorso, abbandonò il corpo quando faceva notte.
La disgrazia si abbattè sugli sposi.
Giulio e Maria Cristina passarano alla condizione di malati nell'anima. Per quanto la moglie cercasse una via d'uscita, affermando che la suocera era voluta uscire per visitare la sorella, sotto quella pioggia, il marito aveva i suoi dubbi. Non aveva certezza e soffriva. La signora Maria Eugenia però, nella spiritualità, ebbe pietà dei figli, e per quanto arrichita di protezione e affetto, non si sentiva tranquilla nel sapere che erano in contrasto e in difficoltà. Ripeteva preghiere, mobilitò relazioni e, dopo quattro anni, vinse il problema, tornando di nuovo sulla Terra...
Oggi sono stato a vedere la vecchia amica rinata in Rio. Rinacque da Giulio e Maria Cristina, ricordando un fiore di luce nello stesso tronco familiare. I genitori felici,agendo intuitivamente, le dettero lo stesso nome: Maria Eugenia.
Il giovane genitore la baciava comosso e la nuora, trasfigurata in madre premurosa, la osservava sul proprio seno, con delicatezza come chi porta un tesoro. Meditavo sui prodigi della reincarnazione, davanti al terzetto, quando il fratello Felisberto, che mi accompagnava, disse fra la gioia e l'emozione: << Vedi, amico mio, non vale la pena litigare, condannare, offendere, perseguitare...La leggi di Dio è amore e l'amore vincerà sempre!>>
fratello X

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